Dedico questo brano de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni a tutti quelli che, in questo periodo difficile, inondano Internet di fake news e discorsi insensati, a tutti quelli che ” è un virus nato in laboratorio creato dai cinesi ” , “no, è creato dalla CIA” “no dalla Russia” ” è solo influenza” “colpa delle onde elettromagnetiche ” ” no, è colpa dei vaccini” ” anzi no, dell’inquinamento” , a tutti quelli che la buttano sul religioso “è il castigo di Dio per i peccati dell’umanità”, ” E’ l’apocalisse” , ” è Satana sciolto dalle catene”, a quelli che si improvvisano esperti di virologia, epidemiologia, sociologia e psicologia, ai pessimisti “non ne usciremo più” e agli ottimisti ad oltranza “andrà tutto bene” , a tutti loro e a tutti noi , buona lettura.
“Al primo parlare che si fece di peste, Don Ferrante fu uno de’più risoluti a negarla.(omissis)” In rerum natura” diceva, ” non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser nè l’uno nè l’altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. E son qui. Le sostanze sono , o spirituali o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea; perchè, se fosse tale, in vece di passar da un corpo all’altro, volerebbe subito alla sua sfera. Non è acquea; perchè bagnerebbe, e verrebbe asciugata da’ venti. Non è ignea; perchè brucerebbe . Non è terrea; perchè sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure; perchè a ogni modo dovrebbe essere sensibile all’occhio o al tatto; e questo contagio chi l’ha veduto? Chi l’ha toccato? Rimane da vedere se possa essere accidente. Peggio che peggio. (omissis) Ora , supponendolo accidente, verrebbe ad essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all’altro. (omissis)
“Là c’è pur troppo la vera cagione” diceva ” (omissis) La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove……..(omissis) Ma quel non mi può entrare, è di questi signori medici; confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire , con faccia tosta: non toccati qui, non toccate là, e sarete sicuri! Come se questo schivare il contatto materiale de’ corpi terreni, potesse impedire l’effetto virtuale de’corpi celesti.(omissis) E tanto affannarsi a bruciar de’cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?”
His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli si attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.”
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